Infortuni nella la pratica: come affrontarli e diventare antifragili

Chi si muove, si espone: è davvero un problema?
Con il Movimento consapevole, esploriamo i nostri limiti e le nostre possibilità per conoscerci meglio. Tuttavia, questa continua esplorazione può portare con sé piccoli infortuni. Errori, urti, tensioni e dolori fanno parte del percorso di crescita. Ciò che conta non è evitarli a tutti i costi, bensì imparare a gestirli e trarne insegnamento. Con l’esperienza, sviluppiamo una maggiore consapevolezza corporea e una capacità di adattamento sempre più raffinata.
Cambiare il Punto di Vista Sugli Infortuni
Nel tempo, grazie ad una pratica costante di movimento e consapevolezza, la mia visione sugli infortuni è cambiata profondamente. All'inizio, un infortunio significava "stop totale": ghiaccio, riposo, e nessun carico. Oggi, invece, comprendo che immobilizzare e "spegnere" una parte del corpo non è la soluzione migliore. Il nostro organismo è progettato per essere resiliente, per adattarsi e per imparare attraverso l’esperienza.
Nassim Taleb (“Antifragile*. Prosperare nel disordine” - 2013), nel suo concetto di antifragilità, ci invita a vedere le difficoltà come opportunità di crescita. Gli infortuni minori, se gestiti correttamente, non solo ci proteggono da danni più gravi, ma rafforzano anche il nostro corpo e la consapevolezza del movimento.
Come Affrontare un Infortunio in Modo Consapevole
- Essere Presenti e Attenti
La prima regola per ridurre il rischio di infortuni è praticare con attenzione e consapevolezza. Tuttavia, anche con la massima cautela, gli infortuni possono accadere, ed è qui che inizia il vero lavoro.
- Ascoltare il Corpo
Se avverto dolore o una sensazione anomala, mi fermo immediatamente e porto l'attenzione sulla parte interessata. Inizio a esplorare il dolore con tatto e movimento per capire l’entità del problema. Ascoltare il corpo è essenziale per la prevenzione degli infortuni.
- Ridimensionare l’Allerta del Cervello
Il nostro cervello, per proteggerci, reagisce al trauma ampliando la percezione del dolore. Tuttavia, possiamo allenare il nostro sistema nervoso a riconoscere e mappare la reale entità della situazione. Ponendo domande specifiche possiamo orientare le nostre sensazioni. Se, per esempio, scopro che posso flettere il piede senza dolore, ma sento un fastidio lieve nell’estensione e un dolore più forte nella torsione, il mio cervello ridurrà gradualmente l’allarme, concentrandosi solo nella parte e funzione realmente coinvolte.
- Riattivare la Zona Interessata
Il movimento è vita. Invece di immobilizzare la parte colpita, ma l'applicazione di movimenti dolci e di un massaggio immediato può ridurre drasticamente il fastidio e velocizzare la guarigione.
Piccoli Infortuni Come Scudo Contro Grandi Traumi
Un approccio consapevole agli infortuni minori può prevenire quelli più gravi. Quando ascoltiamo il corpo e impariamo a gestire i segnali di dolore, sviluppiamo una maggiore resilienza fisica e mentale. Così facendo, accumuliamo esperienza, riduciamo la paura dell’infortunio e creiamo un sistema corpo-mente più forte e adattabile.
Non si tratta di diventare supereroi, ma di migliorare gradualmente, accettando il movimento e le sue sfide come parte integrante della crescita personale.
Conclusioni
Grazie al movimento consapevole, gli infortuni possono essere visti come guide, maestri, opportunità per conoscerci più a fondo e diventare antifragili. Ogni piccolo incidente ci rende più forti, più consapevoli e più adattabili.
Se vuoi approfondire ulteriormente l'argomento, continua a seguirci sul nostro blog per altri articoli sul movimento , la resilienza, e la consapevolezza corporea!
*Il principio di antifragilità è applicabile a qualsiasi ambito ed indica l'attitudine di alcuni sistemi di modificarsi e migliorare a fronte di sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine